“Nel silenzio tu sentivi queste botte nei vetri che cascavano, era una musica!” Così Aurelio Amendola ricorda la performance di Claudio Parmiggiani che nel 2003, vestito da palombaro, distrugge a martellate il suo Labirinto di vetri realizzato per la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Amendola è lì con lui e documenta fotograficamente quel momento di distruzione/creazione dell’opera d’arte, rimanendone affascinato. Claudio Parmiggiani, che è il protagonista della quinta puntata della mini-serie dedicata ad alcuni dei più grandi artisti del nostro tempo, scrive infatti: “Un’opera deve essere violenta. Deve essere come un pugno nello stomaco. Silenziosa ma dura, dura ma silenziosa, come un fuoco sotto la cenere, oscura, ringhiosa.”